Il Neurofeedback Dinamico Neuroptimal® promuove benessere in soggetti affetti da acufene?

Stefano Marchi, Michela Rossini, Anna Panzeri, Loretta Moroni, Giorgio Bertolotti, Maria Giuseppina Canevisio

L’acufene, o tinnitus, attira l’interesse dei ricercatori poiché ad oggi non vi è una cura certa ed efficace; rappresenta un punto di incontro per la medicina, le neuroscienze, la psicologia clinica e della salute. Anche se non esistono trattamenti in grado di curarlo definitivamente, alcune metodologie sono in grado di influenzarne positivamente il decorso. Nell’ultimo decennio, l’impiego del neurofeedback che utilizza la rilevazione del segnale elettroencefalografico (EEG) ha dimostrato la sua efficacia nell’attenuazione della sintomatologia. Un'innovativa tipologia di neurofeedback è il metodo Neurofeedback Dinamico Neuroptimal® (NO). Per questo studio sono stati reclutati adulti affetti da acufene utilizzando annunci via internet, newsletter e passaparola. I soggetti che hanno risposto affermativamente alla richiesta sono stati assegnati al gruppo Sperimentale o a quello di Controllo in modo casuale. Lo studio ha avuto una durata totale di cinque mesi. Sono state condotte 20 sedute di training NO per soggetto con cadenza monosettimanale. Per la valutazione della gravità dell’acufene è stato utilizzato il Tinnitus Handicap Inventory (THI) e una scheda di monitoraggio quotidiana, per la valutazione della depressione il BDI-II, dell’ansia lo STAI-X2, e della soddisfazione soggettiva e qualità della vita il SAT-P. Il gruppo di Controllo è stato assegnato a lista d’attesa, senza training NO, e sottoposto alla batteria testistica con la stessa modalità. Nel gruppo sperimentale si osserva una riduzione costante della gravità del tinnitus, mentre nel gruppo di controllo non si osservano variazioni. Questa differenza tra i due gruppi risulta significativa (p = 0,044). Analogamente le differenze tra i due gruppi dei punteggi al BDI-II sono significative (p = 0,017) come pure allo STAI X2 (p = 0,048). Il Satisfaction Profile indica un miglioramento, con differenza statisticamente significativa, nella funzionalità fisica (p = 0,002) e nel dominio del sonno, alimentazione e tempo libero (p = 0,030) nel gruppo sperimentale. Si può preliminarmente concludere che il metodo Neurofeedback Dinamico Neuroptimal® possa favorire uno stato di benessere evidente, in particolare un miglioramento nella sintomatologia depressiva, una riduzione dell’ansia e una maggiore soddisfazione per la funzionalità fisica e la qualità del sonno, l’alimentazione e il tempo libero, oltre a favorire in generale la riduzione della gravità dell’acufene.

DOI
10.14605/PCC2922303

Keywords
Acufene, Neurofeedback, Depressione, Qualità di vita.

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