MÉLANGES
ARMANDO CHERICI
PORSENNA E OLTA, RIFLESSIONI SU UN MITO ETRUSCO
«Extat annalium memoria sacrìs quibusdam et precationibus vel cogi fulmina vel impetrari. Vetus fama Etrurìae est, impetratum Volsinios urbem depopolatis agris subeunte monstro, quod vocavere Oltam, evocatum a Porsina suo rege. Et ante eum a Numa saepius hoc factitatum in primo annalium suorum tradidit L. Piso, gravis auctor, quod imitatum parum rite Tullum Hostilium ictum fulmine».
Così Plinio il Vecchio1, nell'analizzare i fulmini e i fenomeni connessi, segnala la possibilità di condizionare od ottenere, con particolari riti, i fulmini stessi : un Porsina re di Volsinii ne avrebbe « evocato » uno per fermare Olta2, monstrum che minacciava la città avendone devastate le campagne.
Il passo è noto, e richiamato spesso per il suo rilevante interesse documentario : per la probabile identificazione del re di Volsinii con l'omonimo re di Chiusi3, per il rapporto con l'etnisca disciplina4, infine per la supposta relazione con una serie di rilievi di urne cinerarie che presentano una scena concitata, con una figura semiferina ο ferina che tenta di uscire da un pozzo e viene contrastata da un gruppo di uomini, tra cui spicca un personaggio che versa sulla testa del mostro il contenuto di una patera.
1 N.H. II, 140.
2 1 codici riportano la doppia lezione «Volta» e «Olta», la quale ultima Colonna 1985/1, p. 118, n. 79, suggerisce esser la più probabile.
3 Vedi tra gli altri : Ehlers 1953; Grant 1982, p. 291 ss.; Ogilvie 1983, p. 94 ss., 157; Pallottino 1984, p. 133, 168, 173 ss., 359; Jannot 1984, p. 403 ss.; M. Cristofa- ni in Cristofani 1985/3, s.v.; Colonna 1985/1, p. 117 ss.; Briquel 1987, p. 140; Bernardi 1988, p. 198, 201; Jannot 1988; Maggiani 1990. Sembra distinguere un Por- senna di Chiusi da un Porsenna di Volsinii Scullard 1977, p. 135, 273, 282; pare caduta la tesi che vedeva nel nome la resa latina di una carica etnisca, il purthne, sostenuta da Cortsen 1925, p. 126 e ancora da Radke 1974.
4 Un esempio di fulmina auxiliaria, quae advocata, sed advocantium bono ve- niunt (Sen., Nat. qu., II, 49); cfr. Müller-Deecke II, p. 176; Thulin I, p. 120 ss.; En- king 1961; Pfiffig 1975, p. 137; Dumézil 1977, p. 548.
MEFRA - 106 - 1994 - 1, p. 353-402. 23
