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Note a Stratone, AP XII, 185

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Année 2017 86 pp. 165-169
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L’Antiquité Classique 86 (2017), p. 165-169. MÉLANGES – MISCELLANEA – SHORT NOTES

Note a Stratone, AP XII, 185

Nel XII libro dell’Antologia Palatina si tramanda al numero 185 il seguente epigramma di Stratone di Sardi rivolto a Difilo, probabile eromenos1:

Τοὺς σοβαροὺς τούτους καὶ τοὺς περιπορφυροσήμους παῖδας, ὅσους ἡμεῖς οὐ προσεφιέμεθα, ὥσπερ σῦκα πέτραισιν ἐπ’ ἀκρολόφοισι πέπειρα ἔσθουσιν γῦπες, Δίφιλε, καὶ κόρακες.

Questi ragazzi superbi, vestiti di porpora, a cui non ci accostiamo, come fichi maturi su rocce scoscese li mangiano gli avvoltoi, o Difilo, e i corvi.

L’epigramma, rappresentativo di quella “ stratificazione dotta” 2, che pare attributo caratterizzante della poesia stratoniana, è stato più volte esaminato3 nel tentativo di risalire a modelli che suggerissero la metafora dell’ ἐρώμενος come frutto irraggiungibile4. Accusato sprezzantemente di essere cresciuto in un luogo troppo alto, esso è destinato a marcire, acuendo la fame e la sete erotica dell’amante. Tra le proposte avanzate a chiarimento dell’epigramma, è stato richiamato da Maxwell-Stuart un mito tramandato da Igino, riferito alla punizione inflitta da Apollo al corvo5. Incaricato dal dio, che doveva offrire un sacrificio a Zeus, di raccogliere acqua da una sorgente, il corvo si attardò presso un fico per raccoglierne i frutti non

1 Δίφιλος, come antroponimo di amasî ritrosi, ricorre anche in AP XII, 209, 2 ; 224, 2 ; 251, 2 e, come tutti i nomi composti dalla radice – φιλ (su φίλος in contesti erotici, vd. AP XII, 11, 2), sarebbe tipico per indicare adolescenti. Della questione si occupa FLORIDI (2007 : 201-202), con la quale si può senz’altro concordare nell’assumere come destinatario dell’allocuzione stratoniana un Difilo ἐρώμενος, piuttosto che φιλόπαις.

2 FLORIDI (2001 : 79).

3 Tra i più recenti contributi su Stratone, si segnalano i commenti di GONZÁLEZ RINCÓN (1996), STEINBICHLER (1998), FLORIDI (2007) e GIANNUZZI (2007) ; per un quadro critico d’insieme su tali lavori, cf. le recensioni di L. A. GUICHARD e G. GALÁN VIOQUE in Bryn Mawr Classical Review (http :// bmcr. brynmawr. edu).

4 È stato evidenziato dalla critica come gli epigrammi del poeta, pur riprendendo il repertorio topico della poesia omoerotica, attingano con originalità a modelli “ altri” e “ alti” di poesia greca (FLORIDI [ 2001 : 79], parla di modelli “ epici, lirici, epigrammatici”), esprimendo, a partire da essi, convincimenti di segno opposto.

5 Vd. Astr. 2, 40, 1 Viré ; cf. MAXWELL-STUART (1972 : 237).

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