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Note al Panegyricus Messallae

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Année 1984 53 pp. 226-235
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NOTE AL PANEGYRICUS MESSALLAE

Il cosiddetto IV libro del Corpus Tibullianum comprende un poema di 212 esametri, comunemente indicato come il Panegyricus Messallae. E' noto che nei manoscritti il III et il IV libro del Corpus Tibullianum costituiscono un único libro attribuito a Tibullo. I filologi moderni, basandosi su analisi prevalentemente stilistiche e tematiche, operarono quella scissione, che ritroviamo in tutte le edizioni a stampa correnti, e, nella maggior parte dei casi, negarono, o almeno misero fortemente in dubbio, la tradizionale attribuzione a Tibullo del III e IV libro del Corpus Tibullianum. Ora noi vogliamo verificare la possibilità che la tradizione manoscritta sia fededegna, quando considera Tibullo l'autore del Panegyricus Messallae.

Gli Studiosi, che finora hanno negato la paternità del Panegyricus a Tibullo, hanno seguito le linee della dimostrazione di non autenticità elaborata dal Bach ', il quale concluse che l'autore del Panegyricus è différente da Tibullo corne scrittore e corne uomo e non potrebbe in alcun modo essere identificato con lui. Il Bach fondava la sua tesi sul confronto artístico e biográfico tra il Panegyricus e i due libri di elegie sicuramente tibulliani, rilevando che, dal punto di vista artístico, il Panegyricus è inferiore alle elegie dei primi due libri del Corpus e che, dal punto di vista biográfico, l'autore del Panegyricus fornisce notizie diverse da quelle date da Tibullo sempre nelle elegie sicuramente autentiche. Ma un confronto tra il Panegyricus e le elegie dei primi due libri del Corpus Tibullianum non si puo assolutamente impostare per il semplice fatto che si tratta di due generi diversi di poesía. A questo proposito si deve precisare che il Panegyricus, che ci è stato tramandato nel Corpus Tibullianum, ha ben poco in comune con i componimenti letterari, cui in genere è dato questo titolo, anzi in tutta la Letteratura latina non troviamo alcuna opera che possa costituire un preciso termine di confronto per il nostro Panegyricus. Se proprio volessimo trovare dei termini di paragone dovremmo cercarli nella Letteratura greca : intendo riferirmi a quel genere di poesía, che ha le sue ultime manifestazioni negli Inni di Callimaco, ma, andando indietro nel tempo, si ricollega agli Inni Omerici. ? secondo la testimonianza di Callimaco (Inno a Délo, w. 304 sgg.) in un'epoca molto remota si cantavano a Délo, accompagnati da mélodie e danze, gli antichi inni di Oleno Licio, di cui

1 Bach, Epístola critica in Tibullum, Gothae, 1812.

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