Skip to content
Licensed Unlicensed Requires Authentication Published by De Gruyter (A) January 28, 2016

Ios. bell. Iud. 2, 366–387 e CIL XIV, 3608: note esegetiche e cronologiche

  • Maurizio Colombo EMAIL logo
From the journal Klio

Riassunto

Flavio Giuseppe mette in bocca ad Agrippa II un lungo discorso, con cui il re tenta di dissuadere i suoi connazionali dalla rivolta contro l’impero romano; un argomento cruciale consiste nella forza militare dei Romani, alla quale lo storiografo dedica un catalogo concentrato sulla dislocazione delle legioni. La data dichiarata del discorso è il 66 d. C. Emil Ritterling contestò tale ambientazione e datò le informazioni militari del fittizio discorso sotto il regno di Vespasiano; alcuni studiosi hanno pienamente accettato questa ricostruzione, ma altri danno ancora credito alla data narrativa. Qui si dimostra che Flavio Giuseppe, componendo il catalogo delle legioni, riportò diligentemente la genuina dislocazione delle truppe romane poco prima dello scoppio della ribellione giudaica; i pochi anacronismi non vanno oltre il 69 d. C. Questa conclusione permette di gettare nuova luce sulla cronologia e sulla portata delle imprese di Tiberius Plautius Siluanus Aelianus.

Summary

Ios. bell. Iud. 2, 366–387 (more than one third of the fictitious speech of king Agrippa II to his fellow Jews who were going to start their rebellion against Rome) is a rhetorical assessment of the Roman military through the whole empire; it focuses on the Roman legions. Emil Ritterling, in his magisterial RE article about the Roman legions, dated this passage to the reign of emperor Vespasian, arguing against the dramatic date of the speech (AD 66); since then, this point of view has won several scholars over, but others still maintain that Flauius Iosephus’ catalogue fits well the Roman military, such as was in AD 66. This paper proves that Iosephus faithfully portrayed the actual deployment of the Roman legions on the brink of the bellum Iudaicum; he embellished it through just three anachronisms that fall under AD 69. By this result we also gain new insights into the elogium of Tiberius Plautius Siluanus Aelianus (CIL XIV, 3608), as for the date and the scope of his achievements.

Appendice

La durata delle tres militiae

Quanti anni durava ognuna delle tres militiae, che gli equites ricoprivano durante l’Alto Impero? Questa domanda trova varie risposte: forse un anno,120[120] tre o quattro anni,121[121] forse tre anni,122[122] da tre a quattro anni,123[123] fino a tre anni.124[124] Le epigrafi funerarie o onorifiche, dove la lunghezza temporale delle singole militiae è espressamente specificata, risalgono all’età augustea e alla dinastia giulio-claudia; inoltre esse offrono dati anomali, che complicano ulteriormente la questione.125[125]

L’iscrizione di Titus Iunius Montanus omette i nomi delle due unità, in cui egli prestò servizio come tribunus militum e praefectus equitum, ma precisa che ciascun incarico durò sei anni.126[126] Un anonimo ricoprì il grado di tribunus militum per quattro anni.127[127] Gaius Fabricius Tuscus fu tribunus militum legionis III Cyrenaicae per otto anni e praefectus equitum alae praetoriae per quattro.128[128] Gaius Herennius Capito fu tribunus militum per tre anni.129[129] Un altro anonimo fu tribunus militum in Britannia per sette anni e praefectus equitum Cyrenis per sei.130[130] Titus Aufidius Balbus fu tribunus militum della XXII Deiotariana per nove anni, dopo che suo padre Titus Aufidius Spinter era stato tribunus militum della IV Macedonica per cinque anni; la dislocazione della IV Macedonica nella penisola iberica indica che la militia di Titus Aufidius Spinter era stata sicuramente anteriore al 43.131[131] Quintus Etuuius Capreolus, che cominciò la sua carriera come gregarius miles della IV Scythica, dopo quattordici anni di servizio nei ranghi e ventuno come centurio fu promosso a praefectus cohortis II Thracum, che egli comandò per cinque anni in Germania prima di morire.132[132] La IV Scythica restò in Moesia fino al 57 / 58 ovvero al 56 / 57;133[133] l’attestazione più antica della cohors II Thracum presso gli eserciti germanici risale al 65.134[134] Quintus Atatinus Modestus fu tribunus militum della X Gemina per sedici anni, prima di diventare praefectus alae II Gallorum; egli detenne entrambi i comandi in Hispania,135[135] dove la X Gemina rimase stabilmente fino al 63.136[136]

È utile presentare qui quattro esempi tratti dai diplomi militari e uno dal pridianum della cohors I Augusta praetoria Lusitanorum equitata; due riguardano la praefectura cohortis, uno concerne la praefectura cohortis e il tribunatus cohortis miliariae, due sono pertinenti alla praefectura alae. Essi costituiscono un campione molto più ristretto, ma sotto l’aspetto delle consuetudini amministrative hanno il vantaggio di essere perfettamente omogenei all’epigrafe di Titus Staberius Secundus, dove incontriamo la successione delle tres militiae diventata la norma per il resto dell’Alto Impero.

Quintus Planius Sardus Truttedius Pius tenne il comandò dell’ala I Gaetulorum in Moesia inferior almeno dal 97 al 99.137[137] Quintus Caecilius Redditus esercitò la militia prima e la secunda in due province contigue, sostituendo il tribunatus militum di una legione con il tribunatus di una cohors miliaria; egli era il praefectus della cohors I Montanorum in Pannonia il 19 Novembre 102,138[138] ma il 12 Gennaio 105 ricompare come tribunus della cohors I Britannica miliaria cR in Moesia superior.139[139] La cronologia dei suoi comandi dà adito a due ricostruzioni: cohors I Montanorum 100–102 e cohors I Britannica miliaria cR 103–105 (forse 103–106 per la coincidenza con l’expeditio secunda del bellum Dacicum), ovvero cohors I Montanorum 102–104 (forse 101–104 per la concomitanza con l’expeditio prima del bellum Dacicum) e cohors I Britannica miliaria cR 105–(107?). La militia tertia di Lucius Calpurnius Honoratus si svolse in Pannonia inferior; egli era il praefectus dell’ala Frontoniana il 2 Luglio 110,140[140] ma il 1 Settembre 114 il suo reggimento risultava privo di comandante (praefuit).141[141] Infine abbiamo Marcus Blossius Vestalis, che comandò la cohors III Brittonum in Moesia superior perlomeno dal 20 Gennaio 151 al 5 Marzo 153,142[142] e Marcus Iulius Siluanus, che in Aegyptus assunse il comando della cohors I Augusta praetoria Lusitanorum equitata il 23 Aprile 154 e ancora lo deteneva il 31 Agosto 156.143[143]

Il verbo praefuit colleziona complessivamente sei occorrenze per cinque unità nei diplomi militari; le altre quattro risalgono rispettivamente al 13 Maggio 105,144[144] al 5 Luglio 115,145[145] al 10 Agosto 123146[146] e al 1 Aprile 179.147[147] Tre casi su quattro corrispondono significativamente a fasi di attività bellica; il quarto coincide con il primo viaggio di Adriano attraverso le province dal 121 al 126, quando i tempi normali della burocrazia palatina furono sicuramente soggetti a sensibili rallentamenti. Giova sottolineare che i due diplomi del 1 Settembre 114 e il diploma del 5 Luglio 115 sono pertinenti al bellum Parthicum di Traiano. La grande spedizione contro i Parthi può avere alterato il regolare avvicendamento degli ufficiali equestri nelle province danubiane; gli auxilia danubiani diedero certamente un sostanzioso contributo alla formazione delle armate campali: circa 6000 uomini furono tratti soltanto da Pannonia inferior e Moesia superior.148[148]

Quintus Planius Sardus Truttedius Pius, Marcus Blossius Vestalis e Marcus Iulius Siluanus provano che la praefectura di una cohors e di un’ala era normalmente tenuta almeno per tre anni; il comando di Lucius Calpurnius Honoratus certamente durò un quadriennio. Quintus Caecilius Redditus può avere esercitato entrambi i comandi per un triennio, ovvero l’uno o l’altro fu prorogato a quattro anni per le esigenze contingenti del bellum Dacicum. Quindi è legittimo concludere che ciascuna delle tres militiae, compreso il posto di tribunus militum in una legione, aveva effettivamente una durata media di tre anni in condizioni normali, ma poteva raggiungere i quattro anni in occasioni particolari.

Qualcuno, per difendere la cronologia della VII Gemina secondo Ritterling, potrebbe invocare una durata quadriennale per la praefectura alae di Titus Staberius Secundus; ma tale ipotesi dovrebbe fare bene i conti sia con la congettura ugualmente valida che il tribunatus militum fosse durato altrettanti anni, sia con la forte probabilità che il 78 non sia stato il quarto anno della praefectura alae, ma il terzo, il secondo o addirittura il primo.

Applichiamo la durata media di tre anni alla carriera di Gaius Baburius Festus, collega di Titus Staberius Secundus presso la VII Gemina;149[149] egli fu promosso da tribunus militum legionis VII Geminae a praefectus alae Scubulorum, che il 21 Maggio 74 era sotto il comando di Tiberius Claudius Atticus.150[150] Abbiamo due alternative. Tiberius Claudius Atticus fu il successore di Gaius Baburius Festus, che ricoprì il tribunatus militum negli anni 68–70, prima che la VII Gemina fosse trasferita nell’exercitus superior, e tenne la praefectura alae dal 71 al 73. Altrimenti è legittimo pensare che Tiberius Claudius Atticus sia stato il predecessore di Gaius Baburius Festus, che lo sostituì al comando dell’ala Scubulorum nel 75 (74 = terzo anno di Tiberius Claudius Atticus al comando dell’ala Scubulorum), nel 76 (74 = secondo anno) o nel 77 (74 = primo anno); perciò Gaius Baburius Festus fu tribunus militum della VII Gemina nel 72–74, nel 73–75 o nel 74–76. Due datazioni del tribunatus militum su tre corroborano ulteriormente l’ipotesi che la VII Gemina sia stata trasferita in Hispania citerior dopo il 75.

Bibliografia

Adams (2005) J. N. Adams, The Bellum Africum, in: T. Reinhardt – M. Lapidge – J. N. Adams (eds.), Aspects of the Language of Latin Prose, Oxford 2005, 73–96.10.5871/bacad/9780197263327.003.0004Search in Google Scholar

Barnes (1974) T. D. Barnes, The Victories of Augustus, JRS 74, 1974, 21–26.10.2307/299257Search in Google Scholar

Birley (1953) E. Birley, Roman Britain and the Roman Army. Collected Papers, Kendal 1953.Search in Google Scholar

Brunt (1974) P. A. Brunt, C. Fabricius Tuscus and an Augustan dilectus, ZPE 13, 1974, 161–185.Search in Google Scholar

Brunt (1983) P. A. Brunt, Princeps and Equites, JRS 73, 1983, 42–75.10.2307/300072Search in Google Scholar

Colombo (2006) M. Colombo, Le invasioni barbariche prima delle grandi invasioni: letteratura e storia contemporanea in Lucano, MH 63, 2006, 89–99.Search in Google Scholar

Conole – Milns (1983) P. Conole – R. D. Milns, Neronian Frontier Policy in the Balkans: The Career of Ti. Plautius Silvanus, Historia 32, 1983, 183–200.Search in Google Scholar

Devijver (1970) H. Devijver, Suétone, Claude, 25 et les milices équestres, AncSoc 1, 1970, 69–81.Search in Google Scholar

von Domaszewski (1892) A. von Domaszewski, Die Dislocation des römischen Heeres im Jahre 66 n. Chr., RhM 47, 1892, 207–218.Search in Google Scholar

Eck – Pangerl (2012a) W. Eck – A. Pangerl, L. Minicius Natalis in einem weiteren Militärdiplom für Pannonia superior, ZPE 180, 2012, 287–294.Search in Google Scholar

Eck – Pangerl (2012b) W. Eck – A. Pangerl, Ein weiteres Diplom aus einer Konstitution für die Truppen von Moesia inferior vom 14. August 99 n. Chr., ZPE 180, 2012, 295–301.Search in Google Scholar

Fabia (1932) Ph. Fabia, Sur une page perdue et sur les livres XVI, XVII, XVIII des Annales de Tacite, REA 34, 1932, 139–158.10.3406/rea.1932.2647Search in Google Scholar

Filov (1906) B. Filov, Die Legionen der Provinz Moesia von Augustus bis auf Diokletian (Inauguraldissertation Freiburg), Leipzig 1906.Search in Google Scholar

Freis (1967) H. Freis, Die cohortes urbanae (BJ Beih. 21 : ES 2), Köln–Graz 1967.Search in Google Scholar

Friedländer (1873) L. Friedländer, De fonte quo Josephus b. J. II 16, 4 usus sit, Regimonti 1873.Search in Google Scholar

Friedländer (1881) L. Friedländer, Darstellungen aus der Sittengeschichte Roms in der Zeit von Augustus bis zum Ausgang der Antonine, I, Leipzig 51881.Search in Google Scholar

Gallota (1987) B. Gallotta, Germanico, Roma 1987.Search in Google Scholar

Gelzer (1918) M. Gelzer, s. v. Iulius nr. 138 Germanicus Iulius Caesar, in: RE X.1, 1918, 435–458.Search in Google Scholar

Goldsworthy (2003) A. Goldsworthy, The Complete Roman Army, London 2003.Search in Google Scholar

Halkin (1934) L. Halkin, Tiberius Plautius Aelianus légat de Mésie sous Néron, AC 3, 1934, 121–161.10.3406/antiq.1934.3134Search in Google Scholar

Hassall (2000) M. Hassall, The Army, in: CAH XI, 2000, 320–343.10.1017/CHOL9780521263351.010Search in Google Scholar

Henzen (1859) G. Henzen, Tessera gladiatoria, AdI 31, 1859, 5–26.Search in Google Scholar

Kienast (1966) D. Kienast, Untersuchungen zu den Kriegsflotten der römischen Kaiserzeit (Antiquitas R. 1, 13), Bonn 1966.Search in Google Scholar

Jung (1874) J. Jung, Die Militär-Verhältnisse der sog. provinciae inermes des römischen Reiches, ZÖG 25, 1874, 668–696.Search in Google Scholar

Le Bohec – Wolff (2000) Y. Le Bohec–C. Wolff (éds.), Les légions de Rome sous le Haut-Empire. Actes du Congrès de Lyon (17–19 septembre 1998), I, Lyon – Paris 2000.Search in Google Scholar

Le Roux (1982) P. Le Roux, L’armée romaine et l’organisation des provinces ibériques d’Auguste à l’invasion de 409, Paris 1982.Search in Google Scholar

Leumann (1977) M. Leumann, Lateinische Laut- und Formenlehre (HdA II 2, 1), München 1977.Search in Google Scholar

Lica (2000) V. Lica, The Coming of Rome in the Dacian World (Xenia 44), Konstanz 2000.Search in Google Scholar

Löhberg (2006) B. Löhberg, Das „Itinerarium provinciarum Antonini Augusti“. Eine kaiserzeitliches Straßenverzeichnis des Römischen Reiches. Überlieferung, Strecken, Kommentare, Karten, I–II, Berlin 2006.Search in Google Scholar

Mommsen (1885) Th. Mommsen, Römische Geschichte, V, Berlin 1885.Search in Google Scholar

Orth (1978) W. Orth, Zur Fabricius-Tuscus-Inschrift aus Alexandreia-Troas, ZPE 28, 1978, 57–60.Search in Google Scholar

Palao Vicente (2006) J. J. Palao Vicente, Legio VII Gemina (Pia) Felix. Estudio de una legión romana, Salamanca 2006.Search in Google Scholar

Patsch (1933) C. Patsch, Beiträge zur Völkerkunde von Südosteuropa. V. Aus 500 Jahren vorrömischer und römischer Geschichte Südosteuropas. 1. Teil: Bis zur Festsetzung der Römer in Transdanuvien, SAWW 214, 1933, 1. Abh.Search in Google Scholar

Rankov (2007) B. Rankov, Military forces, in: Ph. Sabin – H. van Wees – M. Whitby (eds.), The Cambridge History of Greek and Roman Warfare, II, Cambridge 2007, 30–75.10.1017/CHOL9780521782746.003Search in Google Scholar

Ritterling (1885) E. Ritterling, De legione Romanorum X Gemina, Diss. Lipsiae 1885.Search in Google Scholar

Ritterling (1904) E. Ritterling, Epigraphische Beiträge zur römischen Geschichte I., RhM 59, 1904, 55–62.Search in Google Scholar

Ritterling (1924) E. Ritterling, s. v. Legio, in: RE XII.1, 1924, 1211–1328.Search in Google Scholar

Ritterling (1925) E. Ritterling, s. v. Legio [Fortsetzung], in: RE XII.2, 1925, 1329–1829.Search in Google Scholar

Sarnowski (2006) T. Sarnowski, Ti. Plautius Silvanus, Tauric Chersonesos and classis Moesica, Dacia n. s. 50, 2006, 85–92.Search in Google Scholar

Saxer (1967) R. Saxer, Untersuchungen zu den Vexillationen des römischen Kaiserheeres von Augustus bis Diokletian (BJ Beih. 18 : ES 1), Köln – Graz 1967.Search in Google Scholar

Speidel – French (1985) M. P. Speidel – D. H. French, Bithynian Troops in the Kingdom of Bosporus, EA 6, 1985, 97–102.Search in Google Scholar

Stein (1940) A. Stein, Die Legaten von Moesien (Dissertationes Pannonicae s. 1, 11), Budapest 1940.Search in Google Scholar

Syme (1978) R. Syme, History in Ovid, Oxford 1978.Search in Google Scholar

Syme (1979) R. Syme, Some Imperial Salutations, Phoenix 33, 1979, 308–329.10.2307/1087188Search in Google Scholar

Syme (1987) R. Syme, Exotic Names, Notably in Seneca’s Tragedies, AClass 30, 1987, 49–64.Search in Google Scholar

Talbert (2000) R. J. A. Talbert (ed.), Barrington Atlas of the Greek and Roman World, Princeton – Oxford 2000.Search in Google Scholar

Timpe (1968) D. Timpe, Der Triumph des Germanicus. Untersuchungen zu den Feldzügen der Jahre 14–16 n. Chr. in Germanien (Antiquitas R. 1, 16), Bonn 1968.Search in Google Scholar

Vorbeck (1980) E. Vorbeck, Militärinschriften aus Carnuntum, Wien 21980.Search in Google Scholar

Wheeler (2007) E. L. Wheeler, The Army and the Limes in the East, in: P. Erdkamp (ed.), A Companion to the Roman Army, Malden 2007, 235–266.10.1002/9780470996577.ch15Search in Google Scholar

Wheeler (2012) E. L. Wheeler, Roman Fleets in the Black Sea: Mysteries of the Classis Pontica, AClass 55, 2012, 119–154.Search in Google Scholar

Wilkes (1996) J. J. Wilkes, The Danubian and Balkan provinces, in: CAH X, 1996, 545–585.10.1017/CHOL9780521264303.021Search in Google Scholar

Zawadzki (1975) T. Zawadzki, La légation de Ti. Plautius Silvanus Aelianus en Mésie et la politique frumentaire de Néron, PP 30, 1975, 59–73.Search in Google Scholar

Published Online: 2016-1-28
Published in Print: 2015-11-1

© 2015 Walter de Gruyter GmbH, Berlin/Boston

Downloaded on 26.4.2024 from https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/klio-2015-0040/html
Scroll to top button