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Reviews Guizzardo da Bologna, Recollecte super Poetria magistri Gualfredi, a cura di D. Losappio, Gli Umanisti, 3), Verona: Fiorini, 2013, IX + 290 pp. ISBN 9788896419588 Il commento di Guizzardo da Bologna alla Poetria nova di Goffredo de Vino Salvo (Vinsauf) costituisce un documento molto intéressante che arricchisce l'immagine del panorama culturale delle université italiane degli inizi del Trecento. L'editore del testo, Domenico Losappio, ricostruisce con grande rigore, nella sua introduzione, le vicende biografiche e accademiche di Guizzardo, avanzando alcune ipotesi sulTorigine del suo commento. Di nascita bolognese, Guizzardo potrebbe aver insegnato grammatica e retorica nello Studio bolognese tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV (ma non si hanno che deboli indizi in questo senso); lo troviamo, invece, con certezza all'Università di Siena dal 1306 come docente di grammatica, a seguito della soppressione dello Studio bolognese da parte del legato papale, cardi­ nale Napoleone Orsini, e della conseguente emigrazione di docenti, tra i quali anche Dino Del Garbo, dallo Studio stesso; nel 1321 gli viene conferito un incarico presso il nascente Studio florentino, dove insegna grammatica, lógica e filosofia. Tra l'incarico a Siena e quello a Firenze, cioè tra il 1315 e il 1320 (o, meno probabilmente, in periodo precedente al periodo senese) potrebbero collocarsi sia un suo magistero a Padova, sia la composizione del commento alia Poetria nova. L'editore, dopo aver illustrato le modalité con cui la retorica veniva insegnata tra fine XIII e inizio XIV secolo a Bologna, dove si passa dalTesclusivo insegnamento delTars dictaminis alla lettura della Rhetorica ad Herennium (in particolare), ipotizza che a Padova nello stesso periodo si cominciasse invece a leggere la Poetria nova al posto delTÁd Herennium (p. 57). In questo senso indirizzano alcuni elementi, attentamente discussi e valutati dall 'editore. In primo luogo, Latfinità testuale e culturale con un altro commento italiano alla Poetria nova (dei quattro conservad), quello di Pace da Ferrara, che probabilmente insegnô all'Università di Padova, secondo lo studio che Marjorie C. Woods ha dedicato ai commenti alia Poetria nova. In secondo luogo, la testimonianza di un altro maestro di ars dictaminis, Bichilino da Spello, e il quadro interpretativo che della Poetria nova egli fomisce nel proemio al suo Pomérium rethorice, composto a Padova nel 1304: per questo maestro sia il Candelabrum di Bene da Firenze, sia la Poetria nova costituiscono le fonti prin­ cipal! da cui ricavare la teoria del dictamen e afferma di averti usati entrambi Rhetorica, Vol. XXXIV, Issue 2, pp. 212-220. ISSN: 0734-8584, electronic ISSN: 1533-8541. © 2016 by The International Society for the History of Rhetoric. All rights reserved. Please direct all requests for permission to photocopy or reproduce article content through the University of California Press's Reprints and Permissions web page, http://www.ucpress.edu/joumals.php?p=reprints. DOI: 10.1525/rh.2016.34.2.212. Reviews 213 nel proprio insegnamentó presso lo Studio patavino. Il commento di Guizzardo si inseiirebbe quindi in un contesto culturale, quello padovano, giá pronto a recepire la novità dell'insegnamento della Poetria nova come trattato di ars dictaniinis. L editore presta un attenzione particolare, nell'introduzione come nelle note che accompagnano l'edizione, alie fonti del commento. Le principali, soprattutto per la parte dedicata ai colores rhetorici, sono senz'altro la Rhetorica ad Herenmum, utilizzata sovente, e giustamente, come chiave di lettura della Poetria, il Candelabrum di Bene da Firenze e, probabilmente, il Cedrits Libani di Bono da Lucca (che sarebbe di poco anteriore al commento stesso): è spesso da un libero utilizzo di queste tre fonti che emerge il testo di Guizzardo, che a volte trae da un testo la definizione e da un altro gli esempi o altri dettagli esplicativi. Un elenco delle altre fonti utilizzate ci fornisce un'idea della formazione di Guizzardo, molto ampia sul versante letterario (andando dalla Consolatio plnlosopluae ai Disticha Catonis, da Giovenale a Ovidio, da Stazio a Terenzio), molto piu ristretta e convenzionale quella relativa a discipline affini, come la grammatica o la lógica (su cui torneremo). II commento si presenta come una expositio letterale del testo di Goffredo, preceduta da un breve proemio in cui Guizzardo colloca la disciplina poética...

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