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Bullettino di archeologia cristiana — 3.1865

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Nr. 11 (Novembre 1865)
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Un documento inedito sui luoghi santi di Gerusalemme e della Palestina
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https://doi.org/10.11588/diglit.17352#0090

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II Ballettino esce osni mese.

1.'asso*1 iaiìone per un anno rosta scudi due.

BULLETTINO

Le associazioni si ricevono in Koina nella
Tipografia Salviucci ai SS. XII Apostoli.

DI ARCHEOLOGIA CRISTIANA

DEL CAV. GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

ANNO III. Roma Novembre 1865. N.° 11.

In documento inedito sui luoghi santi di Gerusalemme e della Palestina.

Nei monumenti e nelle memorie, che in Gerusa-
lemme o in tutta la Palestina ci ricordano la storia
evangelica, debbono essere distinti tre tempi. 11 primo
comincia da Costantino, quando le tradizioni dei se-
coli precedenti sui luoghi santificati dai grandi fatti
della vita e della morte del Salvatore furono solenne-
mente determinate e consecrate con basiliche, oratorii
e monasteri. 11 secondo tempo è quello delle devasta-
zioni di que'sacri monumenti fatta dai nemici della
fede cristiana, cominciando da Cosroe II re de' Persi,
che preso Gerusalemme nel 614. 11 terzo ha nome e
principio dalle crociate, e viene infino alla moderna
età. Nel secondo tempo i Cristiani ripararono più volte,
per quanto fu loro dato, le rovine fatte dagli infedeli.
Nel terzo i Crociati attesero con maggiore agio a ri-
costruire le chiese ed a riconsecrare le memorie dei
luoghi santi. Alcuni volendo impugnare il valore di
tradizioni sì preziose e sì pie, ne hanno posta in dub-
bio la continuità, segnatamente tra il tempo dei Cro-
ciati e quello dei due anteriori periodi. Dei quali
dubbii, per ciò che spelta ai santuarii più illustri, il
eh. sig. Conte de Vogiié dottamente ha mostralo la
vanità nel volume intitolato Les ccjlises de la terre
sainte (l); che io stimo un vero modello di sana cri-
tica, di erudizione squisita e di sagace ristorazione
archeologica dei monumenti. Quivi egli colle testimo-
nianze istorichc dei pellegrini succedenti le une. alle
altre senza interruzione di secolo in secolo prova, che i
luoghi oggi venerati sono appunto quelli medesimi che
nel secolo quarto furono riconosciuti per autentici e con
grande pompa eonsecrati nei primi anni del trionfo
della chiesa (2). Ora potendo io aggiungere un nuovo
ed importante anello a questa catena di testimonii ,
scoperta recentissima fornitami da una lacera perga-
mena di Basilea, non voglio differirne ad altra opera
la pubblicazione. E dividerò il mio lavoro in due
parti : nella prima dopo ragionalo brevemente degli
antichi descrittori della Terra santa darò alla luco
l'inedito documento; nella seconda commenterò alquanto
ciò che il novello testimonio e quelli che già cono-
scevamo c' insegnano delle basiliche erette in Gent-

il) Stampato a Parigi nel 1860.
(2) V. 1. c. p. 29.

salemmc ed ovunque un ricordo esisteva dei fatti
evangelici.

Sarebbe opera assai utile e pregiata il raccogliere
in un solo volume ed ordinare le tante topografie e
descrizioni dei luoghi santi, che dal secolo quarto al
decimoquinto hanno scritto i viaggiatori d'ogni nazione.
Ma alle molte divulgate e sparse in libri diversi fa-
rebbe d'uopo aggiungere quelle, che tuttora giacciono
inedite e sconosciute nei manoscritti. E se ne potrebbe
fare non meschina raccolta. Soltanto nello scorso anno
ne furono divulgate per la prima volta o sopra mi-
gliori manoscritti corrette non meno di sei. Nella
Reme archcologirjue di Parigi, fascicolo dell' Agosto,
fu stampato uno sconosciuto esemplare del primo e
preziosissimo itinerario gerosolimitano scritto dal ce-
lebre anonimo pellegrino Burdigalense, che mosse da
Bordeaux e venne a Gerusalemme nel 333; quando le
basiliche erede da Costantino non erano tutte compite
nè tutte dedicale. Gli editori di quell'itinerario ne
avevano trovato un solo codice in Parigi ; un altro
però ed assai antico ne giaceva ignoralo in Verona;
ed ora ne abbiamo alle stampe l'ottima copia fattane
dal eh. sig. Dellefsen. In quel fascicolo medesimo
della Rivista parigina il eh. sig. Analolio de Barlhe-
lemy ha pubblicato un inedito itinerario dei luoghi
santi da lui scoperto in un codice del secolo nono,
del quale poscia ragionerò. Ed il eh. sig. Laurent,
che ci aveva dato un'edizione della peregrinatio Ma-
gistri Thielmari (1), nello scorso anno ha riunito in
un volume gli scrini di quattro viaggiatori di Terra
santa, e sono: Percgrinutores medii aevi quatuor, Bur-
chardus de monte Sion, Ricaldus de monte Crucis^ Odo-
ricus de foro Julii, Wilbrandus de Oldenborg, Li-
psiae 1864. Costoro appartengono alla terza ed ultima
delle classi o periodi sopra definiti, al tempo cioè
delle crociate. Delle descrizioni itinerarie e delle Io-

li) Questo viaggio nel codice della biblioteca di Basilea B. X. 35 è
assegnato all'anno 1218; ma prima del Laurent era stato divulgato dal Tobler,
Thetmarus, De terra scinda, Si. Galli et Bernac 18.r>l; e dal Barone
de Saint Genois, Vvgages en Terre sainte par Thetmar en 1217 et par
Iiurchard de Strasbourg en U~S, HS9 ou 1225 (nel tomo XXV delle
Mémoires de l'academie de Belgique). L'edizione del sig. Laurent è in-
titolata: Magislri Thielmari peregrinali!) ad fulem codicis Uamburgen-
sis, IJamburgi 1857.
 
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