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LA PREMINENZA DELL' " INSULA „

NELLA EDILIZIA EOMANA

Nuovi contributi alla conoscenza dell'abitazione
romana sono offerti da Ostia: e di Ostia si può parlare,
oggi, non più come di un gruppo di rovine sparse
nei campi, ma di una vera e propria città. Mercè
l'impulso dato agli scavi, Ostia rivive di nuovo con
tutti gli elementi che la caratterizzano una città

Fig. 1. — Facciata di casa in un mosaico di Oudna (Tunisia).

grande, popolosa e genuinamente romana. Onde non
meraviglia che si possa parlare già di un abitato
ostiense, e che si possa anzi, a mio credere, far già,
di questo, un caposaldo per una nuova e più ampia
conoscenza dell'abitazione romana. Giacché le ormai
numerose abitazioni di Ostia rivelano un tipo di casa
del tutto differente dal tradizionale di cui Pompei ha,

Il materiale illustrativo di questo mio lavoro è dovuto
al valente disegnatore degli scavi di Ostia prof. arch. Italo
Gismondi. Senza di esso-la mia pubblicazione non sarebbe stata
possibile: additandone l'opera, lo ringrazio qui pubblicamente.

prima, rivelato e continua a rivelare le caratteri-
stiche (').

Mentre il tipo delladomus pompeiana è basato sopra
due capisaldi (sviluppo orizzontale e illuminazione
interna), la casa ostiense ha per capisaldi del suo
tipo i due elementi opposti (sviluppo verticale e
illuminazione est;rna). Di conseguenza spariscono
totalmente nel tipo ostiense le caratteri^.che del tipo

Fig. 2. — Facciata di casa in un mosaico di Tabarka.

pompeiano (greco-romano): vestibulum, fauces, alae,
tablinum, peristylium, triclinium, oecus, exedra. Le
funzioni dell'atrio e del peristilio — i quali sono
evoluzioni differenti di un identico elemento origina-
rio, il cortile, caposaldo della domus (*) — sono as-
sunte dalla facciala con finestre, elemento nuovo o

(») Cfr. nota 1 a pag. 572.

(a) Che l'atrio, il peristilio, l'aulé, siano evoluzioni diftvrenti
di un unico elemento, è merito del Patroni di averlo finalmente
detto chiaro. Patroni in Rendiconti dei Lincei, 1952, voi XI,
pag. 473 e sg.
 
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