Lettre de Francesco Perli à Jean-François Séguier, 1755-10-07
Carissimo amico
Dalla mia villegiatura al Torresino sotto Marostica 7 ottobre 1755
La nuova edizione dell’impiego del danaro è alla luce in data di Roma. Ne ho veduto girare degli esemplari. Per quello si è espresso lo stampadore anche è Voi ne saran diretti alquanti. Fate uso di questa notizia come più vi pare convenire al tempo, e al caso.
La notizia, che mi portate con la vostra dei 24 di... settembre d’essere in necessità di passare à Nimes vostra Patria nella Linguadoca io la ricevo con dispiacere, se riguardo à me, et à queste nostre parti. Doppo la perdita del fù sig.e March. Scipion Maffei di gloriosa memoria veniamo a perdere anche Voi, che io considero come una reliquia di lui. Se poi rifletto alle convenienze vostre, et al bisogno, che di Voi può avere la vostra casa, mi vesto di vostri riguardi, e delle premure, che colà vi chiamano. Per quanto non siate più nel caso di venire à pasare qualche giorno meco, non dispero di rivedervi, e di abbracciarvi. Tutto il mese corrente d’ottobre voi restarete in Verona per ordinare le cose vostre per quello mi accennate. In questo fratempo possono farsi delle risoluzioni, e possono combinarsi degli accidneti. Non me ne voglio far garante ; ma non voglio ne meno abbandonarne il pensiere.
Sia come si voglia una cosa voglio dirvi, et è : se mai fosse per nascere una combinazione tale ne gli anni della vostra vita futura, che vi facesse risolvere di ritornare in Italia : ovvero anche se al tempo presente credeste bene di non passare in Francia, vi offerisco la casa mia, e la mia mensa con tutta intiera la vostra libertà di agire, e di studiare a vostro beneplacito. Io non sono amogliato, e non ho figli. Posso dunque disponere e in vita e in morte della mia facoltà non vicolata da fideicomissi, e posso in consequenza, e senza ostacolo alcuno mantenervi ciò, che vi offerisco. Due camere amobigliate, et uno dei staffieri di mia casa, che vi serva in casa mia non vi mancavano. Se vorrete diriggere le vostre idee ad onorevole impiego, per quanto pai potrò averere in me un adiutorio.
Ho ricevuto il documento speditomi sottoscritto da costesto bidello dell’Academia filarmonica Giovanni Fantini per le cinque medaglie in rame, et una in argento del fù March.e Maffei già pagate. Me ne valerò nell’accenatomi mese di febraro futuro per farmele consignare, piacendomi intanto, che il mio nome [fol. 50v] sia notato nel libro, onde sono sicuro, che averò le medaglie medesime.
Ditemi in grazia, se vi piace, se continui la idea di unire in un corpo tutte le opere Maffejane ; o pure se si possa avere un catalogo delle publicate con una aggiunta delle predite. Me ne dichiaro anzioso, e se in qualche cosa potessi coadiuvare, lo farei volontieri, e posso dire, che ne averei ambizione.
Ho partecipato al Sr Dr Larber la vostra risoluzione di ritornare in Francia, et in di lui nome vi porto i complimenti doverosi di stima, e di offerta di tutto ciò, che potesse egli operare, a vostro servizio in queste parti. L’ho pure participato al sig. Baron consiglier Buffa in Insprugg, che in ogni sua lettera mi fà comemorazioni di lodi di voi.
Addio. Gia sapete, che sono
Amico carissimo
Divotissimo servitor vostro
Francesco Perli