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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 3
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0277

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BIB LIO G R A FI A

RECENSIONI.

Pompeo Molmenti: La storia di Venezia
nella vita privata. Parte prima. Bergamo,
Istituto italiano d’arti grafiche, 1905, in-40
grande, pag. 465.

È nota fra gli studiosi la fervida attività di Pompeo
Molmenti nella storia dell’arte, e chiunque siasi oc-
cupato di argomenti veneti avrà dovuto ricorrere
ben di sovente alle pubblicazioni di lui. Tra le più
note e più consultate occupa certo il primo posto la
Storia di Venezia nella vita privata che giunse ben
presto alla terza edizione, ed ebbe l’onore di molte
traduzioni straniere. Malgrado il fondo erudito della
opera, la vita dei veneziani nelle lucide pagine, ricche
di suoni, ed immaginose come un dipinto di Paolo,
venne svolta con tale evidenza di rappresentazione
icastica e con tanta festività di racconto, che basta a
spiegare il favore incontrato dal libro, quantunque
privo del fascino delle illustrazioni.

Dalla prima edizione a quella che presenta ora lo
Istituto di arti grafiche sono passati quasi venticinque
anni, in questo intervallo s’è compiuta una rivoluzione
generale nell’industria libraria italiana, mentre un te-
soro novello di documenti veniva alla luce per le cure
indefesse di amorosi ricercatori. Di qui l’invito dello
Istituto al valoroso scrittore perchè volesse preparare
una nuova edizione in armonia con gli studi recenti.
Il volume esce infatti alla luce più che raddoppiato
di mole, con più di seicento illustrazioni e undici ta-
vole a colori. È dunque un’opera compiutamente nuova
e che merita ne L’Arte un esame particolare, non avendo
l’autore conservato dell’antico lavoro che la divisione
in tre parti : Età di mezzo, del Rinascimento e della
Decadenza. La materia, tutta innovata, è frutto, per
la massima parte, di ricerche accurate dell’autore o
fu tratta da’ suoi studi pubblicati o inediti. La docu-
mentazione figurata non è meno abbondante e di prima
mano; codici, affreschi, dipinti, sculture, arti indu-
striali hanno fornito le precise testimonianze del pas-

sato ad ogni affermazione dello scrittore, il quale curò
scrupolosamente che venissero riprodotte solo fonti
autentiche e vagliate con rigore. L’autore descrive e
le figure dipingono o commentano le origini di Ve-
nezia, l’aspetto e la forma della città, le case e le
chiese, il governo e le leggi, il commercio e la na-
vigazione, l’economia e la moneta, i grandi e i citta-
dini, il popolo, le consorterie delle arti, e gli ebrei.
Seguono gli esercizi guerreschi, i giuochi, le feste, le
compagnie della calza, le vesti, il costume, le arti in-
dustriali, le arti belle e la cultura. Chiudono il volume
parecchi documenti sulla fondazione di Venezia, sulle
saline; diversi inventari, atti giuridici, varie forme
di documenti, vendite e cessioni di terreni, e formule
di giuramento dei capi di contrada.

Abbiamo voluto accennare alla vasta tela dell’opera,
perchè la varietà dei soggetti ci dà modo d’intendere
quali e quanti studi abbia dovuto compiere il M. per
dare ad ogni argomento lo sviluppo conveniente e che
dicesse, almeno pel momento, l’ultima parola della
scienza o della critica. Data l’indole del nostro perio-
dico non ci occuperemo in modo speciale che dei due
capitoli sulle Arti industriali e sulle Arti belle.

* * *

Delle arti industriali venete il M. trova le origini
più lontane nell’arte classica, cui seguono le influenze
barbariche dei Goti e quelle sfolgoranti dell’arte bi-
zantina che dava maestri ad Eraclea, ad Equilio, a
Torcello, a Malamocco ed a Rialto, senza escludere
peraltro l’intervento momentaneo a Grado nel sec. ix
dei maestri di Francia. Forse l’autore dà troppa im-
portanza all’influenza orientale in Venezia, quando
scrive: «Bizantini gli architetti delle prime chiese ».
Credo che sarebbe difficile provare, anche pel s. Zac-
caria, che i Greci intervenissero come architetti, poi-
ché la credenza avversa proviene da poche parole
inconsiderate del Sansovino il quale, mentre poco
prima, ispirandosi al diploma ducale aveva scritto che
 
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