Estratto
Certamente la classificazione e la definizione di una malattia è sempre compito molto difficile ed il campo delle cefalee pone problemi particolari, il più importante dei quali è la carenza di informazioni fisiopatologiche, che si riflettono in una completa assenza di dati di laboratorio che possono essere usati come criteri diagnostici per qualsiasi forma di cefalea primaria. Come è esperienza comune, la cefalea di un singolo paziente, inoltre, può cambiare nel tempo non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente: ad esempio, un paziente che soffre di un’emicrania con aura, in un determinato periodo della sua vita, può soffrire in un altro di un’emicrania senz’aura o, ancora, di una cefalea tensiva. La conseguenza di ciò è che non è possibile classificare i pazienti bensì soltanto le cefalee.
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Bibliografia
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Bussone, G., Moschiano, F. (2008). Cefalea attribuita a disordini di cranio, collo, occhi, orecchie, seni paranasali, bocca o altre strutture facciali. In: Le cefalee: manuale teorico-pratico. Springer, Milano. https://doi.org/10.1007/978-88-470-0754-3_23
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DOI: https://doi.org/10.1007/978-88-470-0754-3_23
Publisher Name: Springer, Milano
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